Il piccolo continuava a crescere anche se la pancia ancora non si vedeva, i nostri amici ci avevano aiutato con il trasloco. Eravamo molto eccitati all'idea di andare a vivere nella nostra tana, o nido d'amore che dir si voglia.
Però avrei sentito tanto la mancanza di Angelo e Gaetano. Anche loro essendo una coppia, avevano deciso di tenersi l'appartamento da soli. Angelo si era laureato in legge e lavorava presso uno studio notarile, dove mai avrebbero sognato che era gay. Quindi l'immagine dei tre studenti che dividevano la casa non esisteva più. Nel 1985 essere gay e convivere non era certo come adesso. Per loro sarebbe stata molto dura.
Ma torniamo a noi amore: la cosa più bella di vivere nel nostro sottotetto era la luce che illuminava i tuoi occhi belli. L'arredamento, in parte regalato in parte raccattato dai robivecchi , dava alla casa uno stile etnico che mi piaceva da morire.
Eravamo in primavera inoltrata, io finivo il tempo alla fine di ottobre e dovevo studiare come una pazza se volevo dare gli ultimi tre esami e procedere con la tesi, per potermi laureare nella sessione straordinaria. Cioè ad aprile del 1986.
Tu, che di mestiere hai sempre fatto il musicista, eri spesso fuori casa per le prove o i concerti e mi sentivo sola: fu in quel periodo che un'altro membro si aggiunse alla nostra family.

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