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domenica 3 aprile 2011

Racconti poesie pensieri: Stasera

Racconti poesie pensieri: Stasera: "Non riesco a trovare quiete ne riposo. Come faccio ad andare a dormire se le mie mani tremano e l'ansia mi divora l'an..."

Stasera

Non
riesco a
trovare
quiete
ne riposo.
Come 
faccio
ad andare 
a dormire
se le
mie mani
tremano
e l'ansia
mi divora
l'anima
come
un maledetto
verme
solitario
Sono sola
smarrita
e ho paura.

sabato 2 aprile 2011

Racconti poesie pensieri: VISIONI

Racconti poesie pensieri: VISIONI: "Gli occhi innocenti di un bimbo che sorride alla vita. Lo sguardo puro di una mamma verso il suo cucciolo. Vedere due vecchietti innamor..."

VISIONI

Gli occhi
innocenti
di un bimbo
che sorride
alla vita.

Lo sguardo
puro
di una
mamma
verso
il suo
cucciolo.

Vedere
due vecchietti
innamorati
uniti insieme
da mille anni.

Sono visioni
che rendono
meno amaro
il mio stare
nel mondo.

venerdì 1 aprile 2011

Racconti poesie pensieri: AMORE E ALTRE COSE - Capitolo III - decima puntata...

Racconti poesie pensieri: AMORE E ALTRE COSE - Capitolo III - decima puntata...: "Dopo la bruttissima storia di Parigi decidemmo insieme di darci un taglio, cercavamo di tenerci lontano dalle droghe e di stare vicini ..."

AMORE E ALTRE COSE - Capitolo III - decima puntata

Dopo la bruttissima storia di Parigi decidemmo insieme di darci un taglio, cercavamo di tenerci lontano dalle droghe e di stare vicini al nostro piccolo, che aveva tanto bisogno di tutti e due.
Per un periodo ci riuscimmo restando isolati da tutto e da tutti, ma poi ricominciarono i concerti, le incisioni e i tour insieme alla band. Loro non avevano per niente mollato la roba anzi a questa avevano, con l'arrivo di Kimberly la tastierista, aggiunto anche la coca. Così nel giro di pochi mesi ricominciammo anche noi e con più foga.
Io dimagrivo a vista d'occhio e tu eri sempre più chiuso, nervoso e distante, erano momenti tremendi: smettevamo e  ricominciavamo di continuo e la nostra meravigliosa storia d'amore si stava trasformando in una storia di merda.
Così una mattina, dopo l'ennesima lite furibonda presi Marcolino, infilai pochi abiti in una valigia e me ne andai. 
Tremavo di rabbia e di paura ma non ce la facevo più a sopportare te e i tuoi maledetti, infiniti silenzi.
Presi un taxi e mi presentai a casa di Angelo e Gaetano, i miei più cari amici,  in condizioni pietose. Piangevo, avevo freddo e Marcolino strillava come un pazzo.
Loro mi fecero entrare e come sempre piansero insieme a me, poi decidemmo insieme una strategia da adottare: niente droghe, niente Marco solo tanta pace, cibo, libri e una macchina da scrivere.
Si occuparono di tutto, del bambino che adorava moltissimo i suoi due zii e di me che avevo tanto bisogno di un po' di tranquillità.
Ti giuro amore che non ho mai smesso di pensarti, mi mancavi così tanto che la sera non riuscivo a dormire e piangevo con la faccia stretta al cuscino, per non farmi sentire. Angelo e Gaetano vegliavano sulle mie lacrime. Fuori era molto freddo, un altro anno volgeva verso la fine: era il dicembre del 1986.

giovedì 31 marzo 2011

mercoledì 30 marzo 2011

Racconti poesie pensieri: Avevo paura del buio

Racconti poesie pensieri: Avevo paura del buio: "Avevo paura del buio, ho sempre avuto paura: fin da piccola, nella mia camerina, immaginavo i peggiori mostri nascosti nella penombra p..."

Avevo paura del buio

Avevo paura del buio, ho sempre avuto paura: fin da piccola, nella mia camerina, immaginavo i peggiori mostri nascosti nella penombra pronti per entrare nei miei sogni.
La mattina al risveglio guardavo bene in ogni angolo della stanza per essere certa che se ne fossero andati. Mi madre mi prendeva in giro quando mi beccava piegata in due a spiare sotto il letto. Lei diceva che crescendo avrei superato le mie paure ma non era vero.
Mi comprò una di quelle lampadine a muro che fanno una luce soffusa però non funzionava perchè i mostri notturni potevano sempre nascondersi negli angoli più bui.
Il giorno del mio tredicesimo compleanno ero molto felice perchè avevo festeggiato con gli amici in pizzeria ed ero tornata a casa su di giri. Appena varcata la soglia vidi mia madre piangere alla finestra: era morta la mia cara e adorata nonnina, sua madre.
Non potevo crederci, non era possibile , io ero la sua nipote preferita ed ero tanto affezionata a lei. 
Andai in camera con l'angoscia nel cuore e mi addormentai tra le lacrime, poi d'improvviso aprii gli occhi come sfiorata da un respiro e vidi mia nonna accanto a me sul letto che mi parlava dolcemente chiamandomi gioia, come faceva sempre.
Mi disse che non dovevo più temere l'oscurità perchè solo in quei momenti avrei  ancora potuto vederla e sentirla.
Mi disse anche che mi amava molto e che avrebbe vegliato su di me dal cielo.
Da quel giorno sono trascorsi molti e molti anni ma lei mi fa visita ancora nel buio e io non ho più avuto paura, anzi aspetto che arrivi la  notte a portarmi pace e serenità.

martedì 29 marzo 2011

Racconti poesie pensieri: Sono stanca

Racconti poesie pensieri: Sono stanca: "Sono stanca di vuote parole di sogni non veri di false persone. Sono stanca di fronte ad un mondo che gira veloce portandomi..."

Sono stanca

Sono stanca 
di vuote
parole
di sogni
non veri
di false
persone.

Sono stanca
di fronte
ad un mondo
che gira veloce
portandomi
in fondo.

Sono stanca
di guerre
e torture
di incubi
avuti
di mille
paure.

Sono sola
davanti
alla morte
che dice
il destino
sarà la mia
sorte.

lunedì 28 marzo 2011

Racconti poesie pensieri: AMORE E ALTRE COSE - Capitolo III - nona puntata

Racconti poesie pensieri: AMORE E ALTRE COSE - Capitolo III - nona puntata: "Eravamo in uno degli alberghi più lussuosi di Parigi quando uscisti completamente fuori di testa: avevamo finito la roba. Dopo svartiati e ..."

AMORE E ALTRE COSE - Capitolo III - nona puntata


Eravamo in uno degli alberghi più lussuosi di Parigi quando uscisti completamente fuori di testa: avevamo finito la roba. Dopo svartiati e inutili tentativi ricordo che prendesti un sacco di goccioline per dormire e ti infilasti a letto. Ma non riuscivi a prender sonno: allora ne prendesti ancora e ci bevesti dietro quasi mezza bottiglia di whisky. Tornasti in camera e quando ti raggiunsi qualche minuto dopo avevi la bava alla bocca e respiravi con difficoltà. Mi prese il panico, credevo che stessi morendo. Corsi fuori dalla stanza per svegliare gli altri e chiedere aiuto.
Nel giro di dieci minuti un ambulanza ci trasportava a tutta velocità verso un ospedale di Parigi, dove una volta rianimato per un pelo, ti ricoverarono in terapia intensiva.
Io avevo addosso una vestaglia verde e piangevo a dirotto quando il medico mi chiamò per dirmi che eri fuori pericolo.
La notizia arrivò velocemente ai giornali e la mattina della dimissione alcuni fotografi erano all'uscita dell'ospedale.
Avevo paura della tua reazione ma evidentemente non avevi abbastanza forza infatti salisti in macchina senza fiatare e ci allontanammo veloci.
"Dobbiamo farla finita amore ho avuto tanta paura, credevo che morissi." Ti dissi aggrappandomi al tuo braccio.
"Tesoro non voglio pensare ora. Voglio solo dormire, ti prego portami in albergo." Mi rispondesti.
Rimasi in silenzio ma questa volta non avrei lasciato correre. Dovevamo prendere una decisione.