Alla fine di quell'estate del 1985 la mia pancia stava per esplodere: il piccolo Marco era un grosso vitellino e cresceva a vista d'occhio. Per tutto il mese di agosto ero stata in tournee in giro per l'Italia con la band. Albergo dopo albergo, cittadina dopo cittadina i Rock 'n roll Lovers venivano sempre più conosciuti ed apprezzati.
Una sera mentre tornavamo a casa esausti, io più di te con il pancione, trovammo un gruppetto di ragazzini appostati per chiederti l' autografo. Tu eri imbarazzatissimo e io così fiera e orgogliosa del mio amore.
Rivolgendomi al piccolo dissi "Sai Marchino, il tuo papà sta diventando famoso", ma tu rimanesti in silenzio mentre un ombra ti oscurava lo sguardo limpido.
Salii le scale di casa aggrappata alle tue forti braccia, ero davvero esausta. Entrammo in casa e mi distesi sul divano con la testa appoggiata su tre cuscini. Sapevo che il giorno dopo dovevamo andare Roma per un importante intervista di una radio nazionale.
"Amore io non ce la faccio più, sono distrutta, domani rimango a casa". Ti dissi mentre accarezzavo il tuo bel viso.
"Che c'è qualcosa no va? Ti senti male?".
"No, va tutto bene solo che tra un mese il nostro piccolo nascerà e fino ad allora ho intenzione di rimanere a casa e di studiare."
Non eri felice di affrontare i tuoi nuovi impegni senza di me ma dovevi farcela lo stesso. Non pensare che per me sarebbe stato facile. Io che ero gelosa fradicia di qualsiasi persona ti ronzasse troppo intorno.
"Ti aspettteremo a casa amore mio: io, il piccolo e La Micia. Faremo il tifo per te."
Così ci addormentammo mano nella mano. Era il 13 di settembre, esattamente un mese dopo nacque il nostro angelo.

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