Una notte dalla povere di stelle di una cometa nacque l'angelo Michele. Aveva dei capelli lisci e fini come la seta che gli arrivavano alle caviglie e gli occhi verde smeraldo, le sue labbra erano rosse come ciliege mature e il nasino all'insù guardava sempre il cielo.
Fin da quando era molto piccolo Michele adorava osservare la terra e ascoltare gli uomini, le loro vite erano molto più movimentate ed interessanti della sua: sempre tra le nuovole a cantare le lodi del Signore.
Il padre di Michele che era un angelo enorme, altissimo ed importante, con una voce da baritono, ripeteva spesso al figlio:
"Basta stare sempre a spiare gli uomini, devi preoccuparti di cose divine e non terrene. Non conosci ancora le nostre gerarchie angeliche ma hai studiato a memoria i mari, i fiumi e le città del globo terracqueo. Io proprio non ti capisco figlio mio."
Ma lui non sentiva ragioni e un bel bel giorno decise di lasciare il cielo per vivere sulla terra. Chiese il permesso alle alte sfere celesti e loro acconsentirono: doveva solo decidere se essere un uomo o una donna, perchè gli angeli non hanno sesso.
Scelse la parte femminile ma non voleva essere una ragazza giovane e bella, che poteva dare molto nell'occhio, piuttosto un anziana signora saggia e silenziosa, cui nessuno avrebbe fatto molto caso in una grande città.
Il suo scopo era quello di dare una mano, di aiutare gli esseri umani nelle loro vite così intricate e complicate e di certo non sarebbe stata un impresa facile.
Appena arrivato, anzi arrivata, doveva trovare un posto per vivere e non voleva stare in un appartamento da sola, quindi optò per una casa di riposo di periferia, dove poteva conoscere molte persone.
La sera che scese dal cielo era una meravigliosa e serena notte stellata e nonostante l'odore di smog della città le sembrava di sentire il profumo del mare, trasportato dal vento.
La camera dove dormiva era piccola e odorava di varichina ma non era sporca. La signora sua vicina di letto era molto simpatica e molto sorda, si chiamava Maria. Il nome terreno del nostro angelo invece era Angela.
La signora Maria introdusse la signora Angela nella comunità dell'ospizio e qualche nonnino subito s'innamorò facendole una corte spietata. Lei si divertiva molto a stare in contatto con gli uomini, era sempre stato il suo sogno e cercava ogni occasione per rendersi utile.
Era così gentile e premurosa che si faceva voler bene da tutti ma soprattutto i malati più gravi le erano grati. Infatti faceva loro spesso compagnia, leggendo dei libri o racontando delle belle storie inventate.
Insomma sebbene non potesse fare miracoli o guarire le persone poteva però rallegrare e rendere meno tristi le loro vite, semplicemente con la sua presenza.
Da quel giorno l'angelo non è più tornato in cielo perchè ha trovato pace e serenità sulla terra: anche gli assistenti e le infermiere si sono accorti che da quando la signora Angela è arrivata e si prodiga per tutti l'ospizio è diventato quasi un paradiso.

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