La bambina bionda con la faccia d'angelo è mia figlia: l'ho chiamata Furibonda, la furia bionda. Perchè già per uscire dalla pancia si è lanciata tipo missile dalla rampa ed è schizzata fuori alla velocità della luce.
I medici non hanno avuto neanche il tempo di misurare la pressione a mia moglie che Furibonda era già attaccata alla tetta e succhiava voracemente.
All'età di tre mesi sfrecciava come una saetta a gattoni per tutta la casa: le sue tutine avevano delle megatoppe di cuoio nei ginocchi.
Il primo giorno di scuola materna entrò e uscì dalla classe centoquarantasette volte mentre mi presentavo alla maestra.
Insomma quello che si dice una bambina iperattiva.
Poi vennerò le scuole elementari dove batteva ogni record femminile e maschile di corsa veloce, salto, triathlon, più tutte le gare di atletica possibili ed immaginabili.
Adesso fa la prima media: arriva in classe prima lei di corsa che il pulmino della scuola. Il pomeriggio fa cento giri veloci intorno all'isolato, poi la devo accompagnare a basket, volley, nuoto e ginnastica artistica.
Solo la sera quando il sonno scende dolcemente a chiudere i suoi occhi, finalmente la mia Furibonda si riposa, ma io so che nei suoi sogni più belli continua a correre, correre, correre.

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