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lunedì 21 marzo 2011

Un ragazzo di periferia - prima parte.

Cosmjk ha solo diciassette anni ma è cresciuto in fretta: la strada, i palazzi grigi e i cassonetti sono lo sfondo del suo mondo. La mattina va in un istituto professionale pubblico e sfigato, dove le aule non hanno lavagne e i laboratori non hanno nulla. Il pomeriggio aiuta sua madre, che è pakistana, a gestire il suo minuscolo bazar. Vende internet per gli stranieri, alcuni generi alimentari esotici e qualche straccetto di abbigliamento.
Nella sua città ci sono i razzisti al governo e i mezzosangue come lui sono ancora più odiati degli stranieri: rappresentano un compromesso,un futuro di integrazione e questo alla gente ignorante e intollerante che lo circonda non piace.
Che poi, ironia della sorte, Cosmjk suo padre neanche lo conosce: lasciò sua madre quando lui era ancora in fasce. Non ha mai saputo nulla di lui e non gli interessa, vorrebbe solo prenderlo a cazzotti per quanto deve aver fatto soffrire la mamma.
Nel quartiere di periferia dove vive, in un piccolissimo appartamento in affitto assieme alla madre, ci sono un gruppo di bulletti che si divertono a torturarlo.
Ogni mattina, alla fermata dell'autobus, lo annusano dicendo che puzza di "indiano" , lo spingono e lo strattonano finche lui non reagisce e finisce a schiaffi: se passano la polizia o i vigili la colpa è sempre la sua.
Cosmjk ha però una grande passione che lo risolleva da tutti i brutti momenti: la danza.


continua domani...

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