Mi sollevai dal letto con la testa sottosopra e guardai la sveglia: "le sei, le sei?! Oh cazzo dissi alzandomi e andando barcollante verso il bagno. Mentre passavo davanti allo specchio pensai a te e mi arrivò alle narici il profumo della tua pelle. Io dei cinque sensi memorizzo soprattutto e prima di tutto con l'olfatto. In quel momento il ricordo del tuo odore mi fece sussultare. Dio mio c'eri davvero.
Lo specchio rifletteva l'immagine di una giovane ragazza esile dai capelli castano oro, molto arruffati, con una t-shirt di Andy Wharrol, che allora era il mio pigiama. D'inverno infatti la indossavo sopra al pigiama. Insomma volevo vederti, baciarti subito, mmm... che buone le tue labbra mielose. Però chissà dov'eri. Forse mi avevi cercata. Anche se avessi suonato il citofono non ti avrei sentito. Mi feci una doccia ed ero pronta per uscire a cercarti. Avevo comprato al mercatino un cappottino verde con un pelliccetta finta intorno al collo. Mi stava molto bene con i jeans larghi in fondo e gli stivali con la zeppa. Ero proprio discreta mi dissi. La mia Dyane, compagna di tante avventure mi aspettava tranquilla nel parcheggio. Pioveva. Merda. Il primo posto dove andare era la stanza. Arrivai lì poco prima delle otto, infatti non c'era nessuno. Poi era sabato figurati, tutti a cena fuori. Entra Manuel, mi saluta e tira fuori il basso. "Sono venuto a provare qualche accordo, sai per il concerto di giovedì". "Hai visto Marco?" Gli domando. "Si era qui mezz' ora fà, era insieme a un po' di gente, ho sentito che andavano a farsi una pizza, ma non so dove".
"Merda!Merda!Merda". Pensavo io stringendo i pugni fino a farmi male.
Continua...
Post del 24 gennaio 2011 ore 11.58
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