In quel momento l'odore della muffa si mischiava al sesso nella mia testa. Mi girava tutto ed ero confusa. Uscii a prendere una boccata d'aria, fuori continuava a piovere a dirotto. Dov'eri amore mio? Maledetta città di merda, pensavo tra me. Vidi Carlotta con il suo amico batterista, mi chiesero dove andavo. "Sono sola" risposi." Perchè non vieni con noi al "The Doors", ci facciamo una birra." "Ok, vengo in macchina con voi." Durante il tragitto non aprii bocca, Carlotta tentò un paio di voltre di chiedermi qualcosa ma ci rinunciò. "Scusate ragazzi ma non ho voglia di parlare" dissi "Non ti preoccupare" rispose lei e continuò con un sorrisino ironico "Eh l'amore, l'amore"... Appena entrammo nel locale ti vidi subito da lontano: eri appoggiato al bancone e sorridevi gettando la testa all'indietro, ogni tanto ti piegavi verso la tua amichetta, una bionda mozzafiato con due tette che erano appoggiate al bancone anche loro. " Bastardo, infame bastardo lo sapevo era troppo bello per essere vero. " Come affrontare la situazione? Bere. In questi casi era la cosa più sbagliata da fare, ma anche l'unica che mi permetteva di sostenere la tensione che avevo addosso.
Mi sedetti, distante il più possibile da voi due, non mi importava chi c'era al tavolo nè a loro importava di me. Ordinai un negroni, poi due, poi al terzo finalmente ti voltasti dando le spalle al bancone e mentre la zoccola bionda continuava a mangiare il tuo orecchio mi vedesti, anzi per meglio dire i nostri occhi si videro e fu esattamente come l'altra volta: ci fissavamo intensamente. Poi mi voltai e mi misi a ballare, ero visibilmente ubriaca e qualche scemo mi ronzava intorno. Mi sentii afferrare da dietro, di peso. "Mi stai facendo male" urlai, "lasciami", ma tu mi stringevi ancora di più e mi spingesti verso la parete. Poi ci baciammo, ma tanto, fino a rimanere senza fiato.
Ci prendemmo per mano e in silenzio uscimmo dal locale.
Continua...
Post del 24.01.11 ore 19.03
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