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martedì 18 gennaio 2011

AMORE E ALTRE COSE - Quinta puntata

Io e Carlotta andammo a prendere un caffè dopo la lezione.
"Anna ma cosa ti è successo? Hai il volto trasfigurato e ti brillano gli occhi? Mi disse ammiccando.
"Sapessi... " risposi io sorridendo sorniona.
"Quando siamo arrivate tu e e quel tipo strano vi siete mangiati con gli occhi, poi avete continuato con la bocca. Rideva." A proposito come si chiama?" mi chiese.
 "Si chiama Marco, hai visto quanto è fico? Cazzo!" Dissi rovesciandomi mezzo caffè adosso, ero molto agitata. "Beh non è il mio tipo ma è molto attraente, bello e tenebroso. Ho sentito dire che suona incredibilmente bene la chitarra. Il mio batterista ne parla continuamente come se fosse un Dio."
Guardavo l'orologio ogni due minuti. "Carlotta adesso devo proprio scappare, vado da lui. Mi ha chiesto di accompagarlo in macchina fuori città. Ti chiamo stasera". Le stampai due baci sulle guance e volai via camminando a due metri da terra. Sorridevo da sola come i pazzi, eppure davvero non riuscivo a controllarmi. Sai anche adesso, in questo istante mentre sto scrivendo al computer,  ho lo stesso sorriso idiota di quella mattina.
Finalmente arrivai alla stanza, erano poco più delle due quando spostai la pesante tenda di velluto ed entrai.
Tu eri sotto la luce, con la testa piegata, quasi appoggiata sul manico della chitarra. Avevi le cuffie. Io avanzai lentamente per farmi vedere. Il cuore mi premeva sullo sterno con non so quante pulsazioni al minuto.
Appena ti fui vicina con uno scatto improvviso mi prendesti per i fianchi e finimmo per terra arrotolati tra i fili dell'impianto. Mi baciavi furiosamente sulla gola e sul collo. Mi mordevi quasi: avevo subito il primo dei tuoi assalti, solo che allora non lo sapevo. Decisi di ricambiare con altri morsi e baci. Così facemmo l'amore la nostra prima volta. Come tigri che si graffiano e si mordono mentre si amano. Fu così bello da togliermi il fiato ogni volta che ci sarei tornata col pensiero.
Poi salimmo sulla mia Dyane: tu con i riccetti tutti scompigliati e io con il collo della t-shirt mezzo strappato e via verso la campagna in una ridente giornata di sole.

Continua...

Post del 18.11.2011 ore 15.44

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