Ti ricordi che giornata quel primo viaggio insieme? Abbiamo vagato per la campagna, ci siamo persi quattro volte prima di arrivare a casa del tuo amico. Ogni volta che ci accorgevamo di aver sbagliato strada ci baciavamo e ci mettevamo a ridere come due scemi. Mi bruciava la pelle sotto l''intensità del tuo sguardo, come stavamo bene insieme noi due. Io non avevo mai vissuto queste emozioni in vita mia ed ero un po' stremata. Sono certa che era lo stesso anche per te.
Arrivammo dal tuo amico e mi presentasti come la tua bambola, "questa è la mia bambola" gli dicesti, normalmente mi sarei incazzata a morte per questa analogia con un pezzo di plastica senza cervello, invece ne andavo fiera: orgogliosa di essere la tua bambola. Anche gonfiabile.
Il tuo amico ci offrì da bere un vinello traditore infatti quando riprendemmo la macchina mi girava un po' la testa. La sbronza, la felicità, l'eccitazione del momento: era tutto perfetto come in un sogno. Ma era reale, ti stringevo forte e sapevo che era reale.
"Io ho fame baby" ti dissi sulla strada del ritorno.
"Ok bambola ma devi offrire tu, io non ho un soldo. Li ho dati tutti per riparare questa." Con la mano accarezzavi dolcemente la cassa acustica della tua meravigliosa chitarra. Mi suscitava un fremito di gelosia questa confidenza fisica. Io le volevo tutte per me le tue carezze.
Continua...
Post del 20.01.2011 ore 22.21

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