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giovedì 27 gennaio 2011

INCUBO

L'anziana signora era in casa a sbrigare qualche faccenduola domestica, fuori stava facendosi buio e un'ansia latente prendeva piede in cuor suo. Non si sentiva tranquilla.
Dalla finestra della cucina osservava e ascoltava il giardino con i suoi sinistri rumori: il cancelletto cigolante in fondo alla siepe, un rumore  di passi sulla ghiaia.
"Qualcuno vuole entrare in casa mia" pensava la poverina" e mi vuole uccidere..."
Allora decise di spegnere tutte le luci e di rimanere in ascolto, tesa come una corda di violino. Era sicura di sentire altri passi sempre più vicini.
Sebbene avesse sprangato porte e finestre sapeva che lo sconosciuto omicida sarebbe riuscito ad entrare lo stesso.
A quel punto il panico prese il sopravvento e il suo cuore iniziò a battere facendo qualche capriccio. L'anziana donna voleva chiamare aiuto ma non riusciva a muoversi tanto era paralizzata dal panico.
Il tempo scorreva lentissimo nella sua testa e non sapeva più quanti secondi o minuti fossero trascorsi.
"Ma perchè proprio stasera ho deciso di rimanere sola" si chiedeva sconsolata"però non ho deciso io" continuò "è che improvvisamente a una cert'ora tutti avevano qualcosa da fare." 
La maniglia della porta iniziò a girare lentamente e il respiro le si fermò in gola: non era più una ragazzina ormai e gli acciacchi dell'età iniziavano a farsi sentire, ma il suo cuore fino ad oggi non le aveva mai dato problemi. Adesso però accellerava e ballerino rallentava, mentre un dolore al braccio sinistro la fece spaventare del tutto.  
La porta si aprì lentamente nel silenzio più totale: adesso era spalancata come la bocca della signora. "Buon compleanno nonna, buon compleanno nonna" cantavano figli e nipoti entrando felici nella stanza.
Lo spettacolo che si trovarono di fronte li  raggelò: la vecchia nonna con gli occhi sbarrati e le mani strette al petto morta stecchita: era proprio il giorno del suo settantesimo compleanno.

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